Nvidia ha presentato ufficialmente le schede video GeForce RTX 2080 Ti, GeForce RTX 2080 e GeForce RTX 2070 all’evento #BeForTheGame in apertura della Gamescom di Colonia. La 2060 probabilmente arriverà più avanti nel corso di quest’anno.

Al contrario di quanto fatto in passato, come per la famiglia Pascal introdotta più di due anni fa, Nvidia ha scelto di inaugurare la nuova famiglia di proposte per il gaming basate su architettura Turing con il modello “xx80 Ti”, di solito disponibile a diversi mesi di distanza dal modello “non Ti”.

 

La GeForce RTX 2080 Ti offre 4352 CUDA core, 11 GB di memoria GDDR6 a 14 Gbps e un bus di memoria a 352 bit. Per quanto riguarda le altre specifiche, sul sito di Nvidia ci sono informazioni che riguardano la versione Founders Edition e altre specifiche di riferimento.

A questo giro sembra infatti che Nvidia abbia voluto rendere le Founders Edition una versione quasi esclusiva, con frequenze overcloccate rispetto a quelle di riferimento.

La GPU della RTX 2080 Ti Founders Edition ha un clock di base di 1350 MHz e una frequenza GPU Boost di 1635 MHz, mentre le specifiche di riferimento dicono 1350 / 1545 MHz. Di conseguenza nel primo caso il TDP è di 260 W, mentre nel secondo di 250 W. Per entrambe le schede sono necessari due connettori di alimentazione PCIe ausiliari a 8 pin.

“La scheda grafica con overclock predefinito GeForce RTX 2080 Ti Founders Edition include un alimentatore a 13 fasi di nuova generazione” si legge sul sito di Nvidia.

Per quanto riguarda il raffreddamento Nvidia afferma che il dissipatore permette di avere una temperatura di 10 °C inferiore alle precedenti schede Founders, ma con un quinto della rumorosità.

Il capitolo delle uscite video prevede la presenza di una DisplayPort 1.4a, una HDMI 2.0b e una USB Type C funzionale al supporto dei futuri visori VR aderenti allo standard VirtualLink. Queste uscite sono comuni a tutte e tre i modelli.

La GeForce RTX 2080 mette a disposizione dei giocatori 2944 CUDA core, 8 GB di memoria GDDR6 a 14 Gbps e ha un bus di memori a 256 bit. La Founders Edition opera a 1515 / 1800 MHz, mentre le specifiche di riferimento sono 1515 / 1710 MHz. Il TDP è quindi di 225 W oppure 215 W, garantiti mediante due connettori di alimentazione, uno a 8 e uno a 6 pin.

“La scheda grafica con overclock predefinito GeForce GTX 2080 Founders Edition include un alimentatore di nuova generazione a 8 fasi per la massima potenza e ventole assiali a 13 pale abbinate a una nuova camera a vapore per prestazioni silenziose e raffreddamento ottimale”, si legge nel sito Nvidia.

La GeForce RTX 2070 integra invece 2304 CUDA core, con la Founders Edition che lavora a 1410 / 1710 MHz. Le specifiche di riferimento sono invece di 1410 / 1620 MHz. A bordo 8 GB di memoria GDDR6 a 14 Gbps su bus a 256 bit. A seconda delle specifiche la scheda ha un TDP di 185 e 175 W. Manca la possibilità di affiancare due schede con bridge NvLink.

“GeForce RTX 2070 Founders Edition con overclock di fabbrica include un alimentatore di nuova generazione a 6 fasi per la massima potenza e ventole assiali a 13 pale abbinate a una nuova camera a vapore per prestazioni silenziose e raffreddamento ottimale”.

  CUDA core Base
clock
(MHz)
Boost
clock
(MHz)
Memoria Bus memoria Bandwidth TDP Prezzo
RTX 2080 Ti FE 4352 1350 1635 11 GB GDDR6 352-bit 616 GB/s 250 W 1279 euro
RTX 2080 FE 2944 1515 1800 8 GB GDDR6 256-bit

448 GB/s

215 W 869 eurio
RTX 2070 FE 2304 1410 1710 185 W 649 euro

Architettura e prestazioni

Parallelamente all’annuncio delle schede video professionali Quadro RTX abbiamo trattato alcuni elementi dell’architettura Turing evidenziati da Nvidia. Per quanto riguarda le soluzioni GeForce, la novità principale rimangono gli RT core dedicati al ray tracing in tempo reale

La GPU Turing di punta conta 18,6 miliardi di transistor. Nvidia ha usato il processo produttivo a 12nm FFN di TSMC

Non a caso Nvidia ha scelto di abbandonare il brand GTX in favore di RTX, in modo da richiamare il concetto di ray tracing. Nvidia si aspetta infatti che gli sviluppatori di giochi adottino progressivamente un rendering ibrido (hybrid rendering), che combina il ray tracing con la rasterizzazione, per ottenere contenuti in movimento dall’aspetto sempre più vicini alla realtà, al cosiddetto fotorealismo.

I Ray Tracing core servono proprio a gestire i carichi del ray tracing in modo efficiente, garantendo prestazioni senza precedenti, con l’aiuto anche dei Tensor core che si occupano di operazioni quali il denoising tramite intelligenza artificiale ma anche del Deep Learning Super-Sampling (DLSS), una tecnologia che applica deep learning e AI alle tecniche di rendering, portando a oggetti renderizzati nei giochi con bordi più uniformi e meno scalettati. Praticamente un AA (anti-aliasing) basato sull’AI.

A rappresentare la ciliegina sulla torta in tal senso è NGX, un framework per la grafica neurale che integra l’AI nella pipeline grafica permettendo agli algoritmi AI di migliorare le immagini finali e la loro generazione.

Gli RT core delle schede Turing offrono prestazioni fino a 10 Giga Rays/sec (nel caso della RTX 2080 Ti, con RTX 2080 e 2070 che si fermano a 8 e 6 Giga Rays/sec), mentre la GTX 1080 Ti arriva solamente a 1,21 Giga Rays/sec secondo il CEO di Nvidia.

Si parla di prestazioni per le Turing fino a sei/otto volte maggiori rispetto alle precedenti Pascal per i giochi con ray tracing, mentre per quanto riguarda i giochi esistenti Nvidia parla di prestazioni 2 volte maggiori e la possibilità di giocare in 4K HD a 60 fps persino sui giochi più esigenti.

Forse questo lo si deve al fatto che, secondo Nvidia, tutti i miglioramenti – contando le varie nuove unità e il loro funzionamento congiunto – portano a una complessità tale che l’hanno spinta a inventarsi persino una nuova unità di misura che ha chiamato RT Operations. Secondo l’azienda la RTX 2080 Ti raggiunge 78T RTX OPS, la RTX 2080 si ferma a 60T e la RTX 2070 a 45T. Nell’immagine di seguito un confronto con le precedenti top di gamma Pascal, ben al di sotto di 20T.

Nvidia ha anche rivisto l’architettura degli shader con il Turing SM (si parla di una potenza di 14 TFLOPs massima), implementando uno shading a tasso variabile che permette agli shader di concentrare la potenza di calcolo sulle aree ricche di dettagli, aumentando le prestazioni complessive.

Durante l’evento la casa di Santa Clara ha parlato anche di come il cardine di tutto sia la piattaforma RTX, dove non solo rientra la parte hardware, fatta delle GPU con le varie unità di calcolo, ma anche tutto il resto, dall’API DXR (DirectX Ray Tracing) di Microsoft al lavoro di sviluppatori come Epic Games, in grado di integrare la tecnologia in motori come l’Unreal Engine.

All’evento è stata mostrata la stessa demo di Star Wars vista alla GDC e a tal proposito il CEO di Nvidia ha affermato che una GPU Turing renderizza in tempo reale un frame di questa demo in meno tempo di quattro GPU Volta di un sistema DGX da circa 68mila dollari. Si parla infatti di 55 ms contro 45 ms, con le vecchie GPU Pascal che si fermano a 308 ms.