Nuova Nvidia RTX 2060
Nvidia amplia la gamma delle sue schede RTX, le uniche in grado di poter sfruttare la nuova tecnologia Ray tracing per l’illuminazione in tempo reale nei futuri video games e lo fa con la RTX 2060. La scheda sfrutta una versione della GPU TU106 ridotta solo del 17% in CUDA, RT e tensor core rispetto alla 2070. Aggiungendo a questi una frequenza di boost più alta di 60 Mhz (1680 contro i 1620 MHz delle 2070 “non Founders”) si intuisce come la 2060 arrivi a un passo dalle prestazioni della sorella maggiore, con 1920 CUDA core, 240 Tensor core, 30 RT core, 120 TMU e 48 ROPs. Per quanto riguarda la potenza di calcolo, si arriva fino a 6,5 TFLOPs. Le soluzioni custom dei partner si spingono ovviamente più in alto. Dato che la RTX 2060 ha solamente 6 RT core in meno della RTX 2070, si parla di prestazioni in ray tracing di 5 Giga Rays, il minimo per garantire prestazioni giocabili con questa tecnologia d’illuminazione.
A bordo della scheda sono presenti anche 6 GB di memoria GDDR6 a 14 Gbps, su un bus a 192 bit, per un bandwidth di 336 GB/s. L’alimentazione, almeno per quanto riguarda il modello Founders, necessita di un singolo connettore ausiliario a 8 pin, mentre per quanto riguarda le porte posteriori troviamo la configurazione standard delle schede Turing composta da tre DisplayPort, una HDMI e una USB Type-C per visori compatibili VirtualLink.
Dal punto di vista prestazionale, secondo Nvidia la scheda offre prestazioni superiori a una GTX 1070, andando a insidiare la GTX 1070 Ti e la GTX 1080, tanto in Full HD quanto a 1440p, con variazioni da gioco a gioco. A 2560×1440 pixel, in 23 giochi testati dall’azienda statunitense, la scheda si è dimostrata fino al 60% più veloce di media della GTX 1060 che va idealmente a sostituire nell’offerta Nvidia.
Per quanto concerne il ray tracing, Nvidia ha dichiarato che in BFV la scheda può raggiungere i 90 FPS con effetti RTX disattivati, può mantenere 65 FPS con effetti attivi e DLSS disattivato e infine può arrivare a 88 FPS con ray tracing e DLSS attivi. In generale l’azienda parla di prestazioni fino a 2 volte maggiori con “i giochi moderni” rispetto alla GTX 1060.
Nuovi Driver Nvidia e G-Sync compatibile
Intanto Nvidia ha pubblicato i nuovi driver GeForce 417.71 WHQL, caratterizzati da due novità degne di nota: la compatibilità con la GeForce RTX 2060 e l’introduzione del supporto “G-Sync Compatibile”, che permette di abilitare la sincronia tra refresh rate e frame rate (il G-Sync insomma) anche sui monitor Adaptive Sync (FreeSync).
Nvidia, come spiegato al CES 2019 pochi giorni fa, per ora garantisce la piena compatibilità del G-Sync solamente su 12 monitor (vedi immagine) ma permette comunque di attivare l’opzione su tutti i monitor, con la possibilità che si palesino problemi come flickering, pulsing o altri artefatti. Per il funzionamento è comunque necessaria una scheda video con GPU Pascal o Turing. Al momento sono supportati solo i singoli schermi, spiega Nvidia, “più monitor possono essere connessi ma un solo schermo dovrebbe avere il G-Sync abilitato”. NVidia terrà comunque aggiornata la lista aggiungendo nelle prossime settimane altri monitor FreeSync. Tra i “nuovi ingressi” ci sarà sicuramente il nuovo Razer Raptor, già confermato compatibile prima del lancio.
Questa secondo me è una notizia davvero buona, perché farà probabilmente scendere i prezzo di questo tipo di monitor che a nostro avviso è indispensabile sia per gamer di alto livello, ma anche per chi vuole più semplicemente godersi i propri giochi in modo fluido e senza difetti di immagine fastidiosi.
Come provare ad attivare la modalità G-SYNC compatibile sui monitor FreeSync
1) Accedere al menu on-screen (OSD) che permette di abilitare l’utilizzo di FreeSync quindi verificare che l’opzione FreeSync o Adaptive Sync sia selezionata.
2) In Windows, cliccare con il tasto destro del mouse sull’icona del driver NVidia mostrata nell’area della traybar e accedere al pannello di controllo NVidia.
3) Nel pannello di controllo NVidia, facendo riferimento alla colonna di sinistra, si troverà la voce Set up G-SYNC o Impostazione G-SYNC.
4) Nella parte destra della schermata bisognerà assicurarsi che sia scelto il monitor FreeSync corretto nel caso in cui se ne fosse collegato più di uno. Scegliere quindi l’attivazione automatica dell’adaptive sync sia per i contenuti visualizzati in finestra che per quelli mostrati a tutto schermo.
AMD Radeon VII
Questa scheda sarà in vendita dal prossimo 7 Febbraio, ad un prezzo di 699 dollari tasse escluse nel mercato nord americano. A seguito dell’annuncio sono emerse varie nuove informazioni su questo prodotto, destinato a posizionarsi quale diretta alternativa alle schede GeForce RTX 2080 di NVIDIA per prezzo e capacità prestazionali. La prima riguarda il numero complessivo di schede in vendita, che non dovrebbe superare quota 5.000 pezzi il giorno dell’avvio delle vendite a livello globale. Si tratta di un dato che AMD non ha direttamente smentito, in quanto non comunica dati legati alla produzione, ma con riferimento al quale AMD ha confermato di avere in previsione di soddisfare la domanda complessiva dei videogiocatori. Una seconda indiscrezione riporta che la scheda sarà commercializzata solo con il reference design, senza versioni custom sviluppate dai partner AIB. Si tratterebbe dello stesso approccio utilizzato di fatto dalle varie schede video della famiglia Radeon RX Vega presentate negli ultimi 18 mesi, con solo alcuni partner che si sono spinti a sviluppare propri design custom alternativi a quello reference di AMD. Non è da escludere completamente che qualche partner possa proporre proprie declinazioni di questa scheda, ma considerandone il posizionamento di mercato e il prezzo non è di certo da escludere che AMD voglia gestire direttamente il contenuto numero di GPU di questo tipo che saranno offerte ai giocatori.
Radeon Adrenalin 2019
AMD ha reso disponibili il nuovo Radeon Software Adrenalin 2019 Edition, la più recente versione del pacchetto driver/software per schede grafiche Radeon introdotto lo scorso anno con molte novità. Nel change log, AMD afferma che i nuovi driver Adrenalin 2019 Edition offrono un incremento prestazionale medio del 15% rispetto alla release precedente, un buon risultato che si affianca all’introduzione di nuove funzionalità. Tra le più più interessanti segnaliamo la possibilità di giocare in streaming i giochi PC sui dispositivi mobile (iOS, Android) grazie alla funzionalità Radeon ReLive Game Streaming. Per utilizzarla basta installare l’applicazione AMD Link sul vostro smartphone o tablet. Il software è utile anche per il monitoraggio della scheda grafica e ora aggiornata anche con funzione di controllo vocale. Per i dispositivi VR è disponibile invece Radeon ReLive VR, compatibile tra l’altro con l’ecosistema Steam.
AMD finalmente nel 2018 ha avuto un buon ritmo di rilascio per i suoi driver, costante come Nvidia e la qualità complessiva è molto migliorata, sia dal punto di vista prestazionale che per le varie correzioni che software così importanti necessitano.