Stai cercando un tablet ma fatichi a trovarne uno? Non sei il solo. Come mai, che è successo ad un uno dei feticci tecnologici che fino a qualche tempo fa spopolavano nel mercato?
Cerchiamo di capirlo insieme passo passo.
Iniziamo a parlare dei tablet più piccoli ed economici, sui 7″ o 8″. Questi hanno avuto il loro momento di splendore quando gli smartphone ancora avevano schermi ridotti, così ridotti da renderli scomodi per lunghe letture, per vederci un film o magari per scrivere dei brevi testi. Era difficile trovare uno smart superiore ai 5 pollici e questi comunque erano anche piuttosto costosi, ecco quindi che un tablet da 7o8″ rimaneva ancora piuttosto pratico da portare con se in giro e spesso era conveniente comprare uno smart più compatto e poi un tablet da affiancargli.
Oggi questa esigenza è venuta meno: gli smartphone stanno diventando sempre più grandi, potenti ed economici. La media dei dispositivi è di circa 6″ grazie a cornici sempre più ridotte all’osso, con display sempre migliori e i costi sono scesi notevolmente, contando che uno smart di fascia media che può soddisfare a dovere la maggior parte di noi si può comprare tra i 200 e i 300€.
Inutile dire che per un solo pollice di differenza non ha più senso portare con se due device, spostarsi da uno all’altro, pagare magari due SIM se volevamo connettere ad internet anche il tablet. Questo segmento possiamo dirlo, sta venendo letteralmente cannibalizzato dagli smartphone e se pensiamo che sono già stati presentati smartphone con display pieghevoli capaci di trasformarsi proprio con un gesto da smartphone a tablet possiamo capire che non c’è futuro per questa categoria di tablet.
E i tablet da 10″ ? Sono feriti ma ancora resistono. Questo genere di tablet veniva generalmente scelto da chi aveva bisogno anche di produrre del materiale e che aveva però necessità di avere più durata di batteria rispetto ad un notebook. Questo genere di dispositivo riusciva a suo modo a soddisfare chi aveva bisogno di avere documenti sempre con se, magari consultarli ed editarli in viaggio, seppure con le limitazioni imposte dai programmi, non sempre all’altezza di quelli messi disponibili sui più pesanti ed energicamente parlando meno duraturi notebook. Come ovviare a questo problema e come coniugare trasportabilità e durata del tablet con i software di produttività che tutti conosciamo e con cui ci troviamo bene? La risposta è stata data dall’industria informatica con i così detti dispositivi 2in1 basati su Windows 10. Simili ai vecchi netbook (piccoli notebook da 10″ oggi spariti ma che avevano letteralmente spopolato per anni quando apparvero sul mercato) questi dispositivi racchiudono il computer vero e proprio nel blocco dello schermo, esattamente come i tablet, e a questo uniscono una tastiera che li rendi del tutto uguali a un piccolo notebook. A scelta dell’utilizzatore, la parte tablet può essere letteralmente sganciata dalla tastiera e utilizzato da solo a rendendosi in questo modo del tutto simile ad un tablet da 10″, mentre se necessario chiaramente possono essere uniti per lavorare con la massima comodità. Essendo il sistema operativo un normalissimo Windows 10 potremo utilizzare tutto il software che di solito usiamo anche a casa, come il pacchetto office piuttosto che software per grafica o cad, utilizzare qualunque stampante, scanner, pendrive USB e chi più ne ha più ne metta, tutte cose invece non sfruttabili con i normali tablet se non tra mille fatiche.
Il prezzo contenuto dei dispositivi 2in1, compreso generalmente intorno ai 250-300€ ha chiaramente modificato la proposta dei tablet da parte dei produttori. Se prima era possibile trovarne praticamente in tutte le fasce di prezzo, oggi resistono in buona sostanza solo le due fasce più estreme: tablet 10″ economici per un uso di semplice fruizione di contenuti e consultazione, tablet 10″ di fascia molto alta il cui utilizzo è spesso per lo più legato all’utilizzo di penne digitali con le quali scrivere e disegnare direttamente a mano sul tablet.
Sulla fascia bassa della proposta rimane una buona scelta Huawei che sforna ancora dei buoni tablet da 10″ sui 150€ anche con modulo 3g costruttivamente apprezzabili e sufficientemente aggiornati dal punto di vista software. Anche Samsung si fa ancora trovare in questo segmento ma la proposta è spesso compresa tra i 150 200€ per me già troppo vicina ai 2in1 senza spesso offrire in realtà nulla di più del rivale cinese.
Nella fascia più alta invece la padrona è Apple con i suoi Ipad, anche se Samsung con i suoi Galaxy Tab S risponde ancora presente per chi preferisce Android ad IOS. Parliamo di tablet dai 359€ in su molto spesso, dove probabilmente non sarà saggio scegliere i primi prezzi perché spesso dotati di poca memoria. Va detto che seppure i costi siano molto elevati dal punto di vista tecnologico negli ultimi anni questi tablet sono rimasti abbastanza inalterati, con marginali miglioramenti solo alla qualità dello schermo.
Microsoft ha creato il suo nuovo Surface Go proprio per andare a contrastare anche questo segmento più alto del mercato tablet. E’ un 2in1 da 10″ che ha un costo paragonabile ai modelli sopraccitati, con la possibilità di avere anch’esso una penna per la digitalizzazione di tasti e disegni, un look molto curato ed elegante che nulla ha da invidiare ai tablet più classici della categoria.
Il tempo ci dirà se questi tablet sapranno mantenere un loro spazio o se come per i fratelli più piccoli scatterà il Game Over.